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Le Mosche A Modo Mio di Agostino Roncallo La più recente ed innovativa opera di Agostino Roncallo, un libro che tutti gli appassionati di costruzione dovrebbero avere in libreria! 68 montaggi creati utilizzando i più svariati materiali e tecniche, commentati e spiegati passo passo in 304 pagine di grande effetto. |
Una sera al Fly - Il Fly Club Carpe Diem |
Era una sera di fine inverno, il tempo era buono e l’aria sapeva già di primavera o così a me faceva piacere credere. Invece di stare a rincretinirmi davanti al televisore (ci si può rincretinire anche dietro, ma ci vuole più tempo), ero uscito di casa per godermi l’anticipo di primavera e fare una passeggiata. Quando, a tarda sera, stavo tornando a casa passando per il centro storico, vidi un signore che mi incuriosì. Camminava tenendo i gomiti aderenti ai fianchi e gli avambracci alzati all’altezza del petto, con le palme delle mani ben aperte ed opposte una all’altra. Se fosse stato giorno, avrei pensato che si recava ad acquistare un oggetto, tipo una tavoletta di legno, un pezzo di marmo, un salame od altro e le palme opposte delle mani ne stabilivano la misura, ma a quell’ora i negozi erano chiusi perciò decisi di seguirlo per vedere cosa combinava. I vicoli erano deserti e silenziosi e presto mi accorsi, con un certo imbarazzo, che il signore che seguivo non poteva non udire il rumore dei miei passi che le mura degli angusti vicoli sembravano amplificare. Affrettai il passo, in modo da avvicinarmi e, consapevole di essermi ficcato in una strana situazione, accennai un saluto. Quello ricambiò il saluto dicendo - Immagino che anche lei sia qui per la serata storie. Da quando al Fly hanno avuto questa geniale idea non ho saltato un giovedì - e, senza neanche darmi il tempo di abbozzare una risposta, svoltò in un vicolo che immetteva in una buia piazzetta dove l’unica luce proveniva da un locale scarsamente illuminato e dall’insegna posta sopra lo stesso. Sull’insegna stava scritto: FLY CLUB CARPE DIEM Mentre pensavo – Cosa c’entrano le carpe con la pesca a mosca? -, il signore bussò con un piede, la porta si aprì ed entrò facendomi cenno di seguirlo. Appena entrato, il signore si diresse verso un gruppo di persone che, appena lo videro, assunsero la sua postura di braccia distanziando più di lui le palme delle mani. Iniziò una discussione accesa, di cui non riuscii a capire il senso per la distanza che mi separava da quelle persone, e che degenerò in rissa quando si aggiunse al gruppo un tipo che aveva fissato due mani finte sull’estremità di due manici di scopa e teneva l’altra estremità dei manici in entrambe le mani dopo aver allargato le braccia. Distolsi la mia attenzione dai rissosi ed osservai il Fly Club. Di Fly Club ne avevo già visti parecchi, ma di quel tipo mai. Il locale era abbastanza ampio e pieno di gente, alle pareti stavano appesi diversi pesci imbalsamati e due di questi mi colpirono particolarmente. Uno era un enorme cavedano, o forse una di quelle carpe erbivore chiamate Amur e fin qui nulla da dire, solo che l’imbalsamatore gli aveva dipinto addosso la livrea della trota marmorata. L’altro era un temolo veramente grosso la cui particolarità era quella di avere gli occhi sbarrati e le scaglie ritte sul corpo; sembrava morto di paura. Stava sopra al bancone del bar e quando sentii il barman raccontare ad un cliente come lo avesse catturato, capii la ragione dell’espressione del pesce e della posizione delle sue scaglie: il barista aveva una faccia tale che, se lo avessi incontrato nel vicolo buio che portava al Fly, gli avrei consegnato senza battere ciglio il portafogli, nel caso me lo avesse chiesto. Ordinai al barman una sambuca e quello mi chiese – La vuole con la mosca?- no grazie risposi- La prendo liscia- -Guardi che la mosca è una Red Tag di ottima fattura (modestamente le costruisco io) ed il prezzo della consumazione è lo stesso- disse il barman sorridendo. Vedendolo sorridere e constatando quanto il suo atteggiamento fosse cordiale, accettai la sambuca con la mosca pensando che la teoria del Lombroso era superata e che, il povero temolo, se avesse avuto l’opportunità di scambiare qualche parola col barman, sarebbe morto più rilassato. Bevvi la sambuca, facendo attenzione a non ingoiare la Red Tag, e ripresi ad osservare il Club. Diedi un’occhiata alla bacheca dei comunicati del Club dove lessi con stupore: Attività mese di Marzo Martedì 05, serata “Letteratura alieutica“. Il professor Degustibus dibatterà il tema: Se il capitano Ahab avesse cercato di catturare Moby Dick con la tecnica della mosca, avrebbe dovuto utilizzare una mosca bianca? Giovedì 07, serata “Storie”. Martedì 12, serata “Costruzione“. Avremo il piacere di ospitare la famosa Porno Star Ninfa profonda, che ci illustrerà alcune particolari tecniche di montaggio. La nota esperta si dichiara disponibile ad illustrare le sue tecniche anche a domicilio. Partecipate numerosi. Giovedì 14, serata “Storie”. Martedì 19, serata “Ambiente”. Tema del dibattito: La pesca a mosca nelle bandite di pesca è moralmente condannabile se si pratica il No Kill? Giovedì 21, serata ”Storie”. Martedì 26, serata dedicata all’analisi dell’etologia dei pescatori delle caste inferiori. Si dibatterà il tema: Per praticare la pesca con la “coccola”, non sarebbe meglio se gli “annocca pesci” si servissero di una bionda invece che della famigerata bacca? Giovedì 28, serata “Storie”. Mentre gironzolavo guardandomi intorno, venni avvicinato da un tale che, dopo essersi presentato dicendo di essere il vice presidente del Club, mi chiese – lei mi sembra una faccia nuova, immagino che sia un pescatore a mosca, da quanti anni pesca?- All’epoca ero sulla quarantina, ma non so perché gli risposi – da circa settantacinque anni- -Bene- disse – vedo che è entrato nello spirito della serata, si diverta, credo avremo occasione di rivederci ancora-. Detto questo si recò al centro della sala dove disse ad alta voce – signori è ora di cominciare, chi vuole avere l’onore di iniziare?-. Un signore distinto, che portava il pizzetto e sfoggiava un grosso papillon, si alzò dicendo – comincio io-. -Bene professore- disse il vice presidente –a lei la parola-. Che quel signore fosse un professore ed un uomo di cultura lo avevo capito anch’io; lo dimostravano, oltre al pizzetto ed il papillon, anche la settimana enigmistica che fuoriusciva da una tasca della sua giacca. Se poi fosse un docente universitario, un primario d’ospedale o un professore di ginnastica, questo era più difficile da capire. Cari amici - disse il professore – dopo accurati studi e ricerche sono in grado di illustrarvi come si svolgeva la pesca a mosca nell’antico Egitto. |